Il Parrocchetto dal Collare è lo psittaciforme dall’areale di diffusione più vasto. Questa specie vive in Africa
centrale e orientale, in Egitto, Mauritania, Zanzibar, nel Golfo di Aden, nell'Oman, nel Kuwait, in Iran, in Iraq, nell1ndia, nel sud-est della Cina ed a Ceylon. Attualmente vengono riconosciute quattro forme geografiche riunite in due sottospecie: Psittacula
krameri krameri (parrocchetto dal collare africano) e P. k. manillensis (parrocchetto dal collare indiano) . La sottospecie indiana è quella più importata. Questa specie ha recentemente iniziato a diffondersi anche in Europa, dove
individui sfuggiti alla cattività hanno costituito piccole colonie.
Il Parrocchetto
dal collare, in natura è caratterizzato da una livrea verde, becco arancione-rosso e zampe grigionere; inoltre è presente il dimorfismo sessuale: nei maschi c’è la presenza di una banda colorata sul collo arancione
e nera mentre la femmina e l’individuo giovane ne sono privi.
L'allevamento di questo psittaciforme,
ha portato gli allevatori a creare innumerevoli mutazioni, dalle piu comuni come i blu, grigi, lutini, albini ecc. ecc. alle più rare ed affascinanti come i viola, pezzati, cleartail (coda e testa bianca) ecc.ecc.
Per quanto riguarda l'allevamento, utilizzo voliere, di grandi dimensioni, due/tre metri di lunghezza un metro di larghezza e due di altezza, tengo una sola coppia
per voliera, e sconsiglio vivamente la riproduzione in colonia, visto il carattere agressivo che manifesta verso gli altri esemplari, nel periodo della riproduzione.
Allevando all'esterno, il nido lo posiziono all'interno delle voliere ad inizio febbraio, i miei nidi sono delle seguenti dimensioni 30x30h50 con un foro di entrata di 7/8 cm
e uno sportellino di ispezione nel retro, all'interno bisogna prevedere una scaletta che faciliti sia l'entrata che l'uscita dal nido, e sul fondo andrà sistemato uno strato di truciolo di legno per almeno 5/6 cm, preferisco posizionare il nido all'interno
della voliera, ho notato che anche la coppia preferisce usare lo stesso nido come posatoio, e la struttura stessa li incuriosisce e stimola ad entrare.
La riproduzione,si è sempre pensato, che i parrocchetti dal collare raggiungessero la maturità sessuale al terzo anno di età, ma! molti allevatori fanno riprodurre
con successo soggetti di due anni e si sono verificati casi di soggetti già fecondi a dodici mesi, nella parata nuziale il parrocchetto maschio
utilizza una lunga serie di messaggi, tra cui svolazzare e posarsi di continuo allargando le penne della coda, emettere una serie di grida melodiose (che non a tutti possono sembrare tali), imbeccando la femmina e pulendole e sistemandole le penne del capo.
Dopo e durante l’accoppiamento la femmina depone da 3 a 6 uova che cova, da sola, per circa 24 giorni, si pensa che la cova abbia inizio dal secondo uovo deposto, I giovani sono nutriti da entrambi i genitori per circa 45 giorni, dopo di che sono in
grado di abbandonare il nido, anche se verranno alimentati per altre due settimane dai genitori.
Alimentazione, il cibo di questi pappagalli in natura
è dato da semi, frutta, fiori, bacche e per alcune sottospecie anche nettare. In cattività la dieta deve comprendere:
- misto di semi per parrocchetti
- frutta (mele di diverse qualità e
colore, arance, mandarini, cachi, uva e uvetta passita (solo ogni tanto), pere, susine, prugne e mango
- verdura fresca: fagioli con buccia, piselli con buccia, broccoli, finocchi, sedano, carote, zucchine, la parte centrale di ogni
tipo di cavolo
- cereali cotti
Tutto ciò che è fresco va lavato con bicarbonato di sodio, va ben sciacquato e dato di mattina e poi tolto di sera, in modo che non aiuti la crescita di batteri e funghi nell’ambiente.
Nella preparazione della pappa bisogna avere cura di tagliare la frutta in pezzettini e di mischiare frutta e verdura di diverse forme e colori, per rendere il cibo più interessante.
Certi cibi non
vanno mai dati, neppure in piccola quantità, perché particolarmente tossici: avocado, cioccolato, alcool, cibi molto dolci o molto salati, anche se il pappagallo può essere attirato da questi proprio perché più
saporiti.